ROMEO E GIULIETTA – BALLETTO DEL SUD

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ROMEO E GIULIETTA – BALLETTO DEL SUD

Venerdì 28 luglio alle ore 21.00

Teatro D’Annunzio di Pescara

 

Romeo e Giulietta è una delle storie d’amore più popolari di ogni tempo e luogo. La vicenda dei due amanti di Verona ha assunto nel tempo un valore simbolico, diventando l’archetipo dell’amore perfetto ma avversato dalla società. Il balletto in due atti di Fredy Franzutti è modellato sulla trama del dramma di William Shakespeare e sull’omonima partitura di Sergej Prokofev, eseguito dalla compagnia Balletto del Sud, tra le più apprezzate nel panorama nazionale.

Le scene, realizzate da Francesco Palma, sono tratte dai dipinti di Giotto, Piero della Francesca e Cimabue, mentre i costumi sono quelli del Medioevo italiano. Fin dall’inizio lo spettatore è introdotto in un mondo illustrativo bidimensionale, sospeso e fluttuante. Il fascino arcaico del medioevo, epoca in cui è ambientata la vicenda, rappresenta uno dei punti di forza della produzione, accolta da un successo di pubblico e critica sia per la parte coreografica che per quella visiva. Le ambientazioni rielaborano i luoghi della vicenda: la piazza di Verona, il giardino con il balcone, la camera da letto, l’esterno della casa di Giulietta, la sala della festa del palazzo Capuleti, la chiesa di frate Lorenzo e la tomba.

Gli eventi si susseguono in maniera concitata e inaspettata: Giulietta, divenuta donna, decide di propria spontanea volontà di morire due volte, mentre le figure della balia e della madre completano, insieme a Giulietta, un percorso attraverso la figura femminile. Mercuzio e Tebaldo, invece, portano in scena parallelamente l’eterno conflitto tra i buoni e i cattivi. Romeo è l’amore per sempre, il primo bacio, la passione estrema che porta al suicidio. Il dramma si strugge in un balletto dalla trama leggibile che ci fa riflettere sul valore della vita e sul senso della morte.

«Talvolta – dice Franzutti – ci si commuove per le vicende di amanti infelici. E con Romeo e Giulietta si arriva, qualsiasi esperienza si abbia alle spalle, e non importa a quale età, addirittura a condividere i dolori innocenti dei due adolescenti. Gli amanti si annullano uno nell’altro; la morte finale è al tempo stesso simbolo della sofferenza, che sempre provoca la tensione del grande amore, e simbolo di codesto dissolvimento dell’individualità; così ho ammirato e tentato di rappresentare come pura sia stata la trasformazione di due ragazzi in una coppia e di una rappresentazione teatrale in un evento psicologico condiviso dal pubblico».

 

 

INFO

Balletto in due atti basato sull’omonima tragedia di William Shakespeare, con la coreografia di Fredy Franzutti. Nuova versione sulle musiche di Sergej Prokofievscene di Francesco Palma, eseguita da un corpo di ballo formato da 17 ballerini con l’aggiunta di un attore.

Lo spettacolo ha raccolto, fin dalle prime esecuzioni del 1998, pieni consensi di pubblico e apprezzamenti dalla critica. E’ stato trasmesso integralmente da Rai due la notte di Natale 2010 e più volte da Rai Uninettuno.

Così scrive Vittoria Ottolenghi (Il Mattino): «In questo Romeo e Giulietta, nella nuova versione coreografica di Franzutti – e nel suo tipico linguaggio fondato sul classico eppure tutto proteso verso le più nuove esperienze di teatro-danza e di balletto moderno, atletico ed estremo – la famosa “piazza di Verona” appare sempre, piena zeppa di popolani, di zuffe, di lotte fratricide. Così come, nel ballo in casa Capuleti, le coppie ci scorrono davanti, lievi ed eleganti, in un corteo senza fine. Sul palcoscenico ci sono, magari, 14 o 16 danzatori ma sembrano 180 o 200. Ve lo garantisce una vecchia spettatrice di professione come me, che ha avuto il piacere di vedere dozzine di numerose e famose versioni coreografiche di “Romeo e Giulietta”. Si arriva al finale – dolcissimo e amaro – senza quasi accorgersi che alcuni personaggi minori sono stati eliminati, per esempio Benvolio e Paride; e che, in fondo abbiamo visto col Balletto del Sud la travolgente storia di quattro ragazzi – Romeo, Giulietta, Mercuzio e Tebaldo – avvolti in una sorta di nuvola ardente, e danzante, fatta di odio, di passioni e di malcostume politico, pervicacemente ricorrenti, non soltanto nel nostro Paese».

Angela Simini (Il Tirreno): «Geniale colpo di scena di Fredy Franzutti che ha inteso creare un aggancio tra il dramma Shakesperiano e i tempi di Giotto (…) dove antico e moderno si incontrano la sintesi appare naturale espressione di un pensiero profondo sofferto e meditativo del giovane coreografo».

 

Luglio 28 @ 21:00

21:00

Teatro D’Annunzio Pescara

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