Fontamara – uno dei romanzi italiani più tradotti al mondo – è certamente il romanzo che più di ogni altro è stato capace di raccontare la storia e l’anima della Marsica e forse dell’Italia intera in un determinato periodo storico.
Il regista Antonio Silvagni affronta l’autore e il romanzo con il rispetto che si ha per i padri, quelli che hanno lottato per consegnare a noi la libertà di fare e di parlare; e proprio perché “fare, parlare e ragionare” è un diritto acquisito grazie a questi padri, per noi contemporanei diventa anche un dovere, quindi consapevolezza, e obbligo morale.
Raccontare di nuovo la storia dei “cafoni” attraverso la collaborazione e uno sguardo esterno di uno dei più importanti drammaturghi italiani contemporanei, Francesco Niccolini, al quale è affidata l’adattamento teatrale del romanzo e la drammaturgia dello spettacolo. Il teatro di narrazione – che è una delle prerogative del lavoro di Niccolini, sarà coniugato al plurale delle voci dei fontamaresi: sarà proprio la narrazione la tecnica teatrale adottata per raccontare una storia di ingiustizie ataviche, di una terra ferita, di donne e uomini maltrattatati e umiliati, di un passato lontano che racconta ancora molto del nostro presente.
Il regista Antonio Silvagni affronta l’autore e il romanzo con il rispetto che si ha per i padri, quelli che hanno lottato per consegnare a noi la libertà di fare e di parlare; e proprio perché “fare, parlare e ragionare” è un diritto acquisito grazie a questi padri, per noi contemporanei diventa anche un dovere, quindi consapevolezza, e obbligo morale.
Raccontare di nuovo la storia dei “cafoni” attraverso la collaborazione e uno sguardo esterno di uno dei più importanti drammaturghi italiani contemporanei, Francesco Niccolini, al quale è affidata l’adattamento teatrale del romanzo e la drammaturgia dello spettacolo. Il teatro di narrazione – che è una delle prerogative del lavoro di Niccolini, sarà coniugato al plurale delle voci dei fontamaresi: sarà proprio la narrazione la tecnica teatrale adottata per raccontare una storia di ingiustizie ataviche, di una terra ferita, di donne e uomini maltrattatati e umiliati, di un passato lontano che racconta ancora molto del nostro presente.